Tecnologia

 

Fusione fredda

 

Fino ad ora la fusione fredda in quanto meccanismo capace di produrre più energia di quanta ne consumi non é stata realizzata (nonostante le affermazioni al contrario che animano molti siti di e per creduloni).

Però alcuni meccanismi interessanti sono stati studiati, e tre in particolare meritano attenzione.

Quella forse più divertente é la sonoluminescenza:


Il meccanismo per realizzarla é piuttosto semplice:

Una vaschetta d’acqua in cui si formano delle bolle (il meccanismo di formazione può essere la cavitazione indotta dalla stessa sorgente di ultrasuoni) viene sottoposta a delle onde sonore ad altissima frequenza (ultrasuoni): dopo una fase di taratura (per ottenere la risonanza col liquido) succede che le bolle, sottoposte a queste pressioni, implodono; dato che al loro interno c’é un discreto vuoto, e quindi pochissima resistenza, la velocità di collasso é altissima, e questo (forte accelerazione degli atomi/elettroni quindi emissione di onde em, trasformazione dell’energia al momento dell’arresto del collasso....) provoca emissione di radiazione luminosa.


The mechanism of the phenomenon of sonoluminescence remains unsettled. Theories include: hotspot, bremsstrahlung radiation, collision-induced radiation and corona discharges, nonclassical light, proton tunneling, electrodynamic jets

light


From left to right: apparition of bubble, slow expansion, quick and sudden contraction, emission of light


Le temperature in gioco sono >20000K, ma si é ipotizzato che arrivino a 1 milione di K.

L’ulteriore ipotesi é che gli atomi di idrogeno delle bolle si scontrino a livelli energetici abbastanza elevati da produrre fusione.

Alcuni esperimenti sembrano confermare questa ipotesi, anche se per ora il bilancio energetico non é favorevole: l’energia immessa é maggiore di quella prodotta....e i risultati non sono confermati.

On January 27, 2006, researchers at Rensselaer Polytechnic Institute claimed to have produced fusion in sonoluminescence experiments.

Experiments (2002, 2005) of R. P. Taleyarkhan using deuterated acetone showed measurements of tritium and neutron output consistent with fusion but the low quality of the papers and the doubts cast by the report into his scientific misconduct had made him lose all credibility that he formerly had amongst the scientific community.

Ma l’esperimento é  in ogni caso interessante perché non richiede apparati sofisticati né costosi, ed é il tipico esperimento ‘tabletop’ che si può fare in un laboratorio individuale.

Se volete farlo in casa basta un po’ d’acqua ed un iPhone coll’app ‘antimosquito lamp’:

lasciate l’acqua nella vaschetta (di cristallo) per una notte: il mattino la trovate con delle bolle: é idrogeno (se ricordate un po’ di chimica del liceo l’acqua si scompone in H+ e OH-). Adesso prendete l’iPhone: l’app ‘mosquito’ emette ultrasuoni (che dovrebbero scacciare le zanzare) a frequenze regolabili: voi regolate su una frequenza che sia multiplo della frequenza di risonanza della vaschetta (qui ci vogliono un po’ di conti: f=v/l, dove v é la velocità del suono nell’acqua (1460 m/s a 15°...varia con la temperatura) e l é la lunghezza della vaschetta: se per esempio é 1O cm (0,1 m) la frequenza sarà 14600 Hz).). Poi la puntate sulla vaschetta...e aspettate.

Dopo un poco dovrebbero apparire dei lampi di luce regolari: la sonoluminescenza!

Se aumentate un poco l’energia (bé, basta trovare su eBay un generatore di ultrasuoni più potente...lì si trova di tutto..una volta ho trovato per sbaglio anche un MIG 21 dagli USA!!..poi certe cose le hanno bandite) potete provare se arrivate alla fusione.

(Attenzione: questo che racconto é solo un esperimento concettuale: non assumo alcuna responsabilità per chi lo voglia fare veramente, servono alcune precauzioni che non voglio dettagliare...).

 

sabato 3 novembre 2012

 
 

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